Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Libertà di informazione:PROCESSO MANIACI: ASSOLTO PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE.

PROCESSO MANIACI: ASSOLTO PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE. Disponibile l'audio della difesa e il video della sentenza
Vince lo stato di diritto. Vince quella società civile che ha saputo indignarsi di fronte ad un processo ingiusto e inconsistente.


fonte ritaatria news
copia il link per ascoltare l'audio della difesa e vedere il video della sentenza:

http://www.ritaatria.it/LeggiNews.aspx?id=912

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