La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Cause e circostanze degli infortuni sul lavoro nell'Unione Europea



Disponibile un documento che analizza dati e cause degli infortuni sul lavoro nella UE dal 1995 al 2005. Il tasso di incidenza degli infortuni non mortali sul lavoro è calato del 27,4%. Pubblicati recentemente anche i dati Eurostat 2006.


Il bisogno di miglioramento delle condizioni lavorative e la prevenzione degli infortuni ha ormai assunto in Europa una dimensione sia politica che economica e la ricerca di maggiore attenzione alla salute e alla sicurezza nel mondo del lavoro è, oggi, uno dei principali obiettivi della politica sociale dell’Unione Europea.



In coerenza con tali obiettivi la Commissione Europea collabora con l’European Agency for health and safety at work e la European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions per promuovere l’informazione in relazione alle problematiche della sicurezza nel mondo lavorativo, spesso con particolare attenzione alle piccole e medie imprese.

Un esempio di questa collaborazione è nella recente pubblicazione di un report dal titolo “Causes and circumstances of accidents at work in the EU” (Cause e circostanze degli infortuni sul lavoro nell'Unione Europea).
Il documento - per il momento disponibile solo in inglese, francese e tedesco - rappresenta un lavoro di raccolta e di analisi che si è concluso verso la fine del 2008 comprendendo i dati europei disponibili in quella data, cioè fino al 2005.

Ricordiamo che recentemente sono stati pubblicati da Eurostat i dati relativi al 2006, dati a cui si fa riferimento anche nel rapporto annuale INAIL 2008 e di cui indichiamo, a conclusione dell’articolo, alcuni link di approfondimento.

Il rapporto della Commissione Europea presenta un’analisi dettagliata delle cause e delle circostanze degli incidenti sul lavoro nell’Unione Europea e consta di due sezioni diverse:

- "Statistical analysis of ESAW Phase III data": in questa prima parte viene descritta la situazione degli infortuni sul lavoro attraverso i dati statistici forniti dalla rilevazione europea ESAW (la rete per il monitoraggio degli infortuni professionali), con particolare riferimento ai dati ESAW Phase III;

- "Implications on preventive measures": in questa seconda parte sono invece proposte considerazioni e suggerimenti sulle possibili misure che potrebbero migliorare la prevenzione degli infortuni.

Entrando brevemente nel dettaglio del documento si mostra come nel decennio compreso tra il 1995 e il 2005 nell'Unione Europea a 15 Paesi membri il tasso di incidenza degli infortuni non fatali sul lavoro è calato del 27,4%.

Se l’andamento positivo vale per molti settori di attività, come quello dei trasporti (-36,2%) e delle costruzioni (- 33,2%), vi sono anche particolari settori che hanno registrato un aumento degli incidenti, come quello relativo alla “produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua”.
Inoltre si rileva che la diminuzione del tasso di incidenza degli incidenti non mortali è risultato meno marcato tra le lavoratrici che tra i lavoratori.

Un altro dato che emerge è relativo al rapporto tra incidenti e dimensione aziendale: tra il 1995 e il 2005 le unità locali che impiegavano da 50 a 249 lavoratori hanno registrato il più alto tasso di incidenza di infortuni, in relazione agli infortuni non mortali.
Mentre le aziende più piccole hanno registrato i dati più alti, riguardo al tasso d’incidenza, per gli incidenti mortali.

Il documento fa un confronto dei dati anche in relazione all’età e all’esperienza professionale: se nel 1995 gli occupati in età compresa tra i 18 e i 24 anni erano coinvolti in infortuni professionali quasi il doppio dei colleghi più anziani, nel corso degli anni questa distanza è andata riducendosi progressivamente.
Riguardo agli incidenti mortali la proporzione è invertita e ad oggi sono più a rischio i lavoratori dai 55 ai 64 anni rispetto a quelli dai 18 ai 24 anni.
Se poi un buon indicatore della gravità degli infortuni è relativo alle giornate di lavoro perse si può affermare che dal 1996 ad oggi il numero di incidenti con più di tre giorni di assenza è costantemente diminuito.

Riguardo poi alla causa degli infortuni il documento indica che il 26,2% dipendono da una perdita di controllo, totale o parziale, di macchinari, mezzi di trasporto o per l'errato utilizzo delle apparecchiature. Ancora molte le cadute accidentali che rappresentano il 22,5% dei casi.
Riguardo agli incidenti mortali nel 41,1 % dei casi la causa dell’incidente è dovuta ad una “perdita di controllo”.

Dopo le analisi e i suggerimenti riguardo alle misure di prevenzione, il documento si conclude ricordando che se al centro degli interessi di aziende e lavoratori sarà sempre più presente la prevenzione dei rischi professionali si potrà creare e mantenere un ambiente di lavoro armonioso, in grado di migliorare la produttività e rafforzare l’immagine dell’azienda.
fonte punto sicuro
http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=9063

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