Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

"Bartleby non si mura!"


fonte : Acabnews
Già tolti i mattoni dagli ingressi di via Capo di Lucca 30
"Bartleby non si mura!"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Bartleby sul tentativo del Rettorato di murare le porte dello spazio con la scusa dei lavori, che come concordato con i tecnici dell'università dovevano partire questa mattina.
30 giugno 2009

BARTLEBY NON SI MURA

Ma lo sapevate che per fare un cantiere bisogna murare le porte? Questa la spiegazione che il prorettore De Polo ci ha dato alla nostra domanda del perchè stessero murando le porte di Bartleby invece di iniziare i lavori di Lepida per i server.
Ieri avevamo deciso insieme ai tecnici dell'università che i lavori potevano e dovevano iniziare. Così questa mattina gli operai sono arrivati in via Capo di Lucca 30. Dopo il presidio sotto al rettorato per bloccare l'aumento delle tasse, abbiamo indetto una conferenza stampa alle ore 12 davanti a Bartleby per annunciare ai giornalisti l'inizio dei lavori e l'istituzione da parte di Bartleby di una "commissione garante" che avrebbe controllato lo svolgimento e la fine dei lavori. La sorpresa è stata grande quando ci siamo trovati davanti i muratori intenti a murare le porte di Bartleby. Immediatamente abbiamo deciso di entrare in quella che è la nostra casa.
L'università voleva gestire la situazione ancora una volta sul piano amministrativo e tecnico, ma non si è privata della presenza della digos a controllare i lavori di muratura delle porte. Gli occupanti di Bartleby, come un corpo unico sono entrati nel cortile dell'edificio e hanno bloccato i lavori. Immediatamente sono accorsi tante studentesse e studenti che in questi mesi hanno attraversato Bartleby. Tutta la nostra rabbia per essere stati presi in giro da un'amministrazione universitaria che non vuole prendersi alcun tipo di responsabilità politica si è riversato sul prorettore De Polo con il quale avevamo parlato proprio ieri della decisione di far iniziare i lavori. L'università è stata costretta a fare un passo indietro. In questo momento gli operai stanno togliendo i mattoni che avevano già posato davanti alle porte di Bartleby.
In via Capo di Lucca immediatamente si è creata un'atmosfera di solidarietà e partecipazione.

Bartleby resiste!

BARTLEBY - spazio occupato

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