C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

SICUREZZA - Tornano ronde e Cie nel Ddl alla Camera



Preannunciato da un nuovo, severo monito di Gianfranco Fini, e dopo le polemiche scoppiate sulla 'lettera dei 101' deputati del Pdl a Silvio Berlusconi, arriva lo stop dei relatori di maggioranza alla norma del Ddl sicurezza che dava la possibilità ai medici di denunciare gli immigrati clandestini.
Uno degli oltre 300 emendamenti depositati nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera impone infatti lo stop ai "medici-spia", mentre altri - sempre dei relatori Jole Santelli e Francesco Sisto e del governo - affrontano i temi "caldi" su cui già oggi si aprirà la battaglia parlamentare, come preannunciato dal Pd.
Come era stato a suo tempo deciso, il governo ripresenta le norme contestate e bocciate sulle «ronde» e, modifica lievemente quelle sui tempi di permanenza nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione). Per quest'ultimo delicato tema il governo chiede che la legge preveda che, in caso di ritardi o di non cooperazione nel rimpatrio da parte delle nazioni di origine, gli immigrati possano essere trattenuti per 30 giorni più altri 30. Sono previste ulteriori proroghe di 60 giorni più altri 60 «fino ad un periodo massimo complessivo non superiore a 180 giorni». Sulle «ronde» nessuna nuova: il ministro dell'Interno Roberto Maroni punta a riproporle secondo lo stesso schema già bocciato in Senato e, a scrutinio segreto, anche alla Camera. Il governo sostituisce l'articolo 52 del Ddl e prevede che i sindaci, previa intesa con il prefetto, possano avvalersi della collaborazione di associazioni volontarie di cittadini non armati al fine di segnalare alle forze di polizia dello stato o locali, eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale. Le associazioni sono indicate in un elenco tenuto a cura del prefetto, previa verifica dei requisiti necessari previsti da un decreto del ministro dell'Interno, da adottare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge. In via prioritaria, i sindaci si avvalgono delle associazioni costituite fra gli appartenenti, in congedo, alle forze stato. Le associazioni diverse da queste sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie a nessun titolo di risorse economiche a carico della finanza pubblica.
Altra novità è la proposta di togliere dal Ddl la contestata norma che prevedeva l'oscuramento dei siti internet in caso di apologia o istigazione a delinquere che tante riserve aveva suscitato da parte del «popolo di internet».
fonte: guidaaldiritto

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