Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Richieste asilo +12% in 2008, Italia quarta tra destinazioni

Sono circa 383.000 le persone che hanno presentato richiesta di asilo in Occidente nel 2008, con un aumento del 12% rispetto al 2007, anche per via del crescente numero di somali e afghani che lasciano i rispettivi Paesi.

Lo riferiscono oggi le Nazioni Unite, in un rapporto da cui emerge che l'Italia è al quarto posto nella lista dei Paesi col maggior numero di richieste.

Rifugiati provenienti dall'Iraq e da altri Paesi ora cercano una sistemazione permanente in un numero più ampio di Stati, forse perché quelli in cui di norma cercavano rifugio prima, come la Svezia, hanno adottato politiche più rigide, secondo l'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu (Acnur).

Quasi 40.500 iracheni hanno cercato asilo all'estero nel 2008, confermandosi al primo posto nella lista per il terzo anno di fila, secondo un nuovo rapporto dell'Acnur.

Le richieste degli iracheni sono in calo del 10%, ma sono state presentate in un numero crescente di Paesi occidentali, 37.

"Questo suggerisce che le persone cerchino asilo in un più ampio numero di Paesi", spiega l'agenzia Onu.

Le richieste irachene presentate in Svezia sono calate del 67% per via delle nuove politiche, ma il numero è quasi triplicato nella vicina Norvegia e quadruplicato in Finlandia.

Quello dei somali è il secondo gruppo della lista, con 21.800 richieste nei Paesi industrializzati, primi fra tutti l'Italia.

Seguono i russi con 20.500 richieste, con la vicina Polonia come prima destinazione, secondo l'agenzia.

Gli afghani hanno presentato 18.500 richieste, quasi il doppio dell'anno precedente, con Gran Bretagna, Turchia e Grecia come destinazioni principali.

I cinesi hanno presentato 17.400 richieste - un numero relativamente stabile - oltre la metà delle quali negli Stati Uniti.

Seguono nigeriani (13.700), pakistani (13.300), eritrei (12.300), messicani (12.200) e iraniani (10.800), che nel 2008 hanno presentato richieste in 51 Paesi.

L'Europa ne ha ricevute 290.000 in tutto, il 13% in più dell'anno precedente. Gli Stati Uniti, dove sono state presentate 49.000 richieste con una diminuzione del 3%, restano comunque il Paese con il più alto tasso di richieste, una per ogni mille abitanti contro la media di 2,4 per ogni mille abitanti nell'Ue.

La Francia, con 35.200 richieste, è il terzo Paese per numero di richieste e la prima destinazione in Europa, seguita dall'Italia con 31.200 e dalla Gran Bretagna con 30.500. In Svizzera le richieste sono aumentate del 53% lo scorso anno, arrivando a 16.610.
da yahoonews

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