Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Lutto al braccio per il diritto di sciopero


Come è ben noto il governo reazionario Berlusconiano supportato dai poteri forti di questa società il cui colore politico marchiato di opportunismo varia a secondo di dove soffia il vento, si appresta ad annientare anche il diritto di sciopero.
Occorre agire subito , occorre attuare forme di protesta anche simboliche, ma iniziare insieme a quelle forze sociali che si battono per la salvaguardia di tale diritto a convergere per difendere uno di quei pochi diritti sancito dall'articolo 40 della Cost. che ancora oggi è a nostra disposizione. E' vero che per come regolamentato oggi è poco efficace ed incisivo ma se passera il provvedimento del Ministero del Lavoro vuol dire che siamo proprio alla frutta marcia.
Bologna che in tema di resistenza e diritti sociali per decenni è stata una vera e propria avanguardia non può e non deve stare ad osservare questo ulteriore svilimento o meglio annientamento del diritto fondamentale per le lotte dei lavoratori.
Occorre proporre una iniziativa pubblica su tale tema, ed inviterei i lavoratori di questa città , già da lunedi a recarsi a lavoro con il lutto nero al braccio...come forma di protesta comunicativa e simbolica...in attesa della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 28 marzo e dello sciopero generale per il 23 aprile che a questo punto verrà indetto anche per difendere il diritto di sciopero e la democrazia sindacale
Lottiamo per salvaguardare questo diritto fermiamo questo governo reazionario!

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