C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Italia fanalino di coda per procedure aperte


La Commissione europea ha pubblicato il nuovo Internal Market Scoreboard, il quadro di valutazione che analizza lo stato di recepimento e applicazione delle direttive europee e monitora lo stato di integrazione economica.

Lo Scoreboard (dati relativi all'anno 2008) colloca l'Italia al 20° posto, insieme a Belgio e Repubblica Ceca, con un deficit di trasposizione delle direttive comunitarie pari all'1,3% e 21 direttive ancora non recepite. Le infrazioni per cattiva applicazione delle regole del mercato interno vedono l'Italia fanalino di coda nell'UE con 112 procedure aperte, anche se dal confronto con il precedente Scoreboard il nostro Paese ha ottenuto la più alta riduzione delle procedure di infrazione (-24%). Oggi sono 112 le procedure attive (erano 134 un anno fa).

Fonte: Dipartimento politiche comunitarie

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